In un contesto di rapida espansione economica, l’interesse degli investitori per la regione del Golfo è sempre meno legato al petrolio e al gas e più orientato alla crescita futura. Le difficoltà legate alla liquidità meritano attenzione, ma i mercati del CCG stanno guadagnando sempre più consenso tra gli investitori internazionali.
La regione del Consiglio di Cooperazione del Golfo [CCG (Gulf Cooperation Council)], che comprende Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman, sta vivendo una trasformazione significativa. Storicamente legata ai prezzi dell’energia, la regione sta ora diversificando attivamente le sue economie, aumentando l’attrattiva per gli investitori nazionali e internazionali, e questo trova riscontro nella performance dei mercati azionari e obbligazionari.
Nei prossimi cinque anni è prevista una crescita delle economie del CCG di circa il 4% annuo, più del doppio del tasso di crescita del PIL delle economie avanzate.1 Questa crescita è alimentata dalla posizione dominante della regione nei mercati energetici globali, ma anche dalle iniziative governative volte a diversificare le economie locali dal petrolio e dal gas. I piani Vision che guidano ciascun Paese del CCG, con l’obiettivo di raggiungere uno sviluppo economico sostenibile, sono il fulcro di questa trasformazione.
Crescita del PIL nei prossimi cinque anni
Rapporto Debito/PIL dei tre maggiori Paesi del CCG 2
Obbligazioni CCG in circolazione
I mercati azionari del CCG sono passati da un accesso ristretto a una crescente integrazione globale. L’inclusione dei Paesi del CCG nell’indice MSCI Emerging Markets (EM) e nell’indice MSCI All Country World (ACWI) testimonia questo progresso. Anche se la presenza del CCG nell’indice EM è aumentata considerevolmente, la regione rimane sottorappresentata negli indici globali, il che suggerisce un ulteriore potenziale di crescita.
Per quanto riguarda i settori, sono quelli finanziari che dominano i mercati azionari del CCG. Tuttavia, ci aspettiamo che questa concentrazione settoriale cambi, man mano che le iniziative di diversificazione aumenteranno e gli sviluppi in aree come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture intelligenti, le energie rinnovabili e la tecnologia presenteranno agli investitori una più ampia gamma di opportunità di crescita.
Nonostante le diverse sfide, le azioni del CCG hanno costantemente sovraperformato l’indice globale dei mercati emergenti nell’ultimo decennio.3 Ciò che può sorprendere alcuni è che queste azioni presentano in realtà una correlazione inferiore al previsto ai prezzi del petrolio: la relativa sovraperformance viene attribuita infatti alla resilienza della regione e agli sforzi strategici per diversificare la sua base economica e i mercati azionari.
La principale attrattiva per gli investitori è la bassa correlazione delle azioni del CCG ai mercati sviluppati ed emergenti, poichè la particolare esposizione settoriale della regione si discosta in modo significativo da quella dei mercati globali dominati dal settore tecnologico. Inoltre, in un contesto economico globale caratterizzato dalla volatilità, il ridotto rischio valutario garantito dalla stabilità delle valute legate al dollaro rende i paesi del CCG ancora più attrattivi.
I piani di diversificazione economica del GCC hanno favorito una consistente emissione di obbligazioni volte a finanziare la crescita. Infatti, l’importo totale delle obbligazioni in circolazione emesse dai Paesi del CCG è più che triplicato dal 2019, raggiungendo quasi 1.350 miliardi di dollari4 a settembre 2024. Di particolare rilievo è stata l’impennata dell’emissione di obbligazioni in valuta locale, riflettendo la crescita e il consolidamento dei mercati obbligazionari locali. Si è registrato anche un notevole aumento delle emissioni di Sukuk e di green bond, a testimonianza dell’impegno del CCG di diversificare l’economia e promuovere lo sviluppo sostenibile.
Un’aspetto chiave per gli investitori è stata la sovraperformance delle obbligazioni del CCG rispetto al più ampio indice EMBI Global Diversified Index nel lungo periodo. Queste obbligazioni hanno mostrato inoltre una minore volatilità e ribassi inferiori rispetto alle loro controparti dei mercati emergenti.5
I piani Vision costituiscono gli elementi determinanti della trasformazione del CCG. Tali piani includono una vasta gamma di obiettivi, tra cui lo sviluppo dei settori non petroliferi, la promozione degli investimenti del settore privato e il miglioramento della sostenibilità sociale e ambientale.
Le offerte pubbliche iniziali (IPO) stanno ricoprendo un ruolo cruciale negli sforzi di diversificazione, offrendo agli investitori l’opportunità di partecipare alla crescita dei nuovi settori. Prevediamo che lo sviluppo di exchange-traded fund obbligazionari e azionari migliorerà ulteriormente l’accesso e la liquidità degli investitori.
In prospettiva, la regione del CCG offre un potenziale di crescita, vantaggi di diversificazione e dinamiche settoriali in evoluzione. Sebbene vi siano sfide come le limitazioni di liquidità e un contesto geopolitico volatile, la continua trasformazione del CCG e la sua integrazione nel sistema finanziario globale lo rendono una destinazione interessante per qualsiasi portafoglio ben diversificato.